A Roseto tutti contro il sindaco Pavone

TERAMO – Continuano i tempi duri (tipicamente preelettorali) per il sindaco di Roseto, Enio Pavone. Appena chiarito, ieri, il no alla tassa di soggiorno, Abruzzo Civico gli rivolge accuse pesanti, prima tra tutte quella di incompetenza. “"Paragonare il Contributo di Soggiorno ad una tassa di scopo è incorretto e superficiale – spiega il movimento in una nota –  e l’iter amministrativo è differente, allo stesso modo è errato paragonare gli imprenditori dell’hospitality a sostituti d’imposta. Numerose pubblicazioni di approfondimento trattano l’argomento e smentiscono  le parole del primo cittadino, vista l’ampiezza delle finalità e la non restituzione del contributo. Nonostante avesse il tempo necessario a preparare un progetto importante per la città (a Roma il problema delle prenotazioni non si è mai posto?) e sia in possesso dei numeri ISTAT necessari per prevedere a bilancio gli introiti, la maggioranza ha deciso di non provare una netta sterzata positiva nemmeno nell’ultima estate del suo mandato. È chiaro a questo punto che sotto le parole si nascondono due possibili scenari… O il centrodestra è incompetente, il che sarebbe grave visto che amministra la città da quattro anni, oppure l’amministrazione ormai uscente si sta dedicando a ricreare un cerchio magico elettorale, aiutandosi, oltre che con scelte lobbistiche, con incarichi, delibere e bandi ad hoc per dare ai soliti e presunti fedelissimi. Se così fosse sarebbe un atteggiamento vergognoso quello di utilizzare ruoli di rappresentanza politica per interessi propri, per non scontentare alcune categorie o professionisti, a discapito dei cittadini, del tessuto economico locale e del bene pubblico con l’obiettivo di continuare a scaldare la poltrona per altri cinque anni.Roseto ha le potenzialità per spiccare tra le sette città della costa, non deve accontentarsi di porsi ad un livello uguale o peggiore ma deve ambire ad esserne la regina. Allinearsi agli altri significa non essere ambiziosi, non essere quindi bravi amministratori”. Ma non basta: l’ex candidato sindaco della sinistra Marco Borgatti non condivide il regolamento di polizia rurale approvato alcuni mesi fa e lo segnala a Provincia e Regione formalmente. Secondo Borgatti il regolamento approvato affronta discipline che dovrebbero essere di stretta competenza di altri strumenti, come il Regolamento Edilizio e il Piano Regolatore Generale, consentendo l’edificazione di annessi, in zona agricola, con un lotto minimo di 1.000 mq (in luogo dei 30.000 mq previsti dal P.T.P. e dei 10.000 mq previsti dalla legge regionale), senza aver seguito le complesse procedure previste per la variante normativa al Piano Regolatore Generale.